So much for my happy ending.

Fase 1: incredulità, accompagnata da tristezza, lacrimoni e spossatezza. Si spera almeno in un chiarimento civile, che non vuol dire sperare di ricucire nulla.

Fase 2: consapevolezza, se vogliamo anche più insostenibile della fase 1, in cui sono incluse atarassia, afasia e qualsiasi altro alfa privativo vi venga in mente. E' ormai chiaro che quello che è successo, anche se non era nei piani, è successo.

Fase 3: nostalgia, forse la fase più affrontabile, con sorrisetti melanconici, risatine, aneddoti divertenti. Peccato che dura poco.

Fase 4: scazzo, che assomiglia molto vagamente alla fase 1 e 2 messe insieme, con qualche sprazzo di fase 3. Insomma un riassunto di tutte le emozioni contrastanti che si sono provate nelle prime tre fasi.

Fase 5: incazzo, una fase nuova, i cui tipici sintomi sono nervi a fior di pelle, irritabilità, isteria e follia lucida. Voglia di staccare il cervello, di dormire, o di uscire con gli amici, tenere occupata la mente, o di rimanere da soli, o di spaccare la legna, di comprare tutto Bershka, di rispondere male gratuitamente a chiunque ti rivolga una parola. Ormai è chiaro che si ha avuto a che fare con una persona codarda ed egocentrica, ed anche se è difficile da mandar giù bisogna accettare che tutto quello che ha fatto o detto erano balle. Tutto.

Quante altre fasi seguiranno? A volte mi chiedo perché sbattersi per creare dei legami quando poi le persone finiscono inevitabilmente per farsi del male.