martedì 31 ottobre 2006
Già Natale??
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lunedì 30 ottobre 2006
venerdì 27 ottobre 2006
Smooth * Santana
And if you said this life
ain’t good enough
I would give my world to lift you up
I could change my life to better suit your mood
Cause you’re so smooth
And its just
like the ocean under the moon
Well it’s the same as the emotion that I get from you
You got the kind of lovin that can be so smooth, yeah
Gimme your heart, make it real
Or else forget about it
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mercoledì 25 ottobre 2006
L'Allegro Biologo 2
Publicado por Geri as 19:04 2 comentario(s)
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venerdì 20 ottobre 2006
A Tabacaria * Pessoa
Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso voler essere niente.
Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso voler essere niente.
A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo.
Finestre della mia stanza,
della stanza di uno dei milioni al mondo che nessuno sa chi è
(e se sapessero chi è, cosa saprebbero?),
vi affacciate sul mistero di una via costantemente attraversata da gente,
su una via inaccessibile a tutti i pensieri,
reale, impossibilmente reale, certa, sconosciutamente certa,
con il mistero delle cose sotto le pietre e gli esseri,
con la morte che porta umidità nelle pareti e capelli bianchi negli uomini,
con il Destino che guida la carretta di tutto sulla via del nulla.
Oggi sono sconfitto, come se conoscessi la verità.
Oggi sono lucido, come se stessi per morire,
e non avessi altra fratellanza con le cose
che un commiato, e questa casa e questo lato della via diventassero
la fila di vagoni di un treno, e una partenza fischiata
da dentro la mia testa,
e una scossa dei miei nervi e uno scricchiolio di ossa nell'avvio.
Oggi sono perplesso come chi ha pensato, trovato e dimenticato.
Oggi sono diviso tra la lealtà che devo
alla Tabaccheria dall'altra parte della strada, come cosa reale dal di fuori,
e alla sensazione che tutto è sogno, come cosa reale dal di dentro.
Sono fallito in tutto.
Ma visto che non avevo nessun proposito, forse tutto è stato niente.
Dall'insegnamento che mi hanno impartito,
sono sceso attraverso la finestra sul retro della casa.
Sono andato in campagna pieno di grandi propositi.
Ma là ho incontrato solo erba e alberi,
e quando c'era, la gente era uguale all'altra.
Mi scosto dalla finestra, siedo su una poltrona. A che devo pensare?
Che so di cosa sarò, io che non so cosa sono?
Essere quel che penso? Ma penso di essere tante cose!
E in tanti pensano di essere la stessa cosa che non possono essercene così tanti!
Genio? In questo momento
centomila cervelli si concepiscono in sogno geni come me,
e la storia non ne rivelerà, chissà?, nemmeno uno,
non ci sarà altro che letame di tante conquiste future.
No, non credo in me.
In tutti i manicomi ci sono pazzi deliranti con tante certezze!
lo, che non possiedo nessuna certezza, sono più sano o meno sano?
No, neppure in me...
in quante mansarde e non-mansarde del mondo
non staranno sognando a quest'ora geni-per-se-stessi?
Quante aspirazioni alte, nobili e lucide -,
sì, veramente alte, nobili e lucide -,
e forse realizzabili,
non verranno mai alla luce del sole reale nè troveranno ascolto?
Il mondo è di chi nasce per conquistarlo
e non di chi sogna di poterlo conquistare, anche se ha ragione.
Ho sognato di più di quanto Napoleone abbia realizzato.
Ho stretto al petto ipotetico più umanità di Cristo.
Ho creato in segreto filosofie che nessun Kant ha scritto.
Ma sono, e forse sarò sempre, quello della mansarda,
anche se non ci abito;
sarò sempre quello che non è nato per questo;
sarò sempre soltanto quello che possedeva delle qualità;
sarò sempre quello che ha atteso che gli aprissero la porta davanti a una parete senza porta,
e ha cantato la canzone dell'Infinito in un pollaio,
e sentito la voce di Dio in un pozzo chiuso.
Credere in me? No, nè in niente.
Che la Natura sparga sulla mia testa scottante
il suo sole, la sua pioggia, il vento che trova i miei capelli,
e il resto venga pure se verrà o dovrà venire, altrimenti non venga.
Schiavi cardiaci delle stelle,
abbiamo conquistato tutto il mondo prima di alzarci dal letto;
ma ci siamo svegliati ed esso è opaco,
ci siamo alzati ed esso è estraneo,
siamo usciti di casa ed esso è la terra intera,
più il sistema solare, la Via Lattea e l'Indefinito.
Mi avvicino alla finestra e vedo la strada con assoluta nitidezza.
Vedo le botteghe, vedo i marciapiedi, vedo le vetture passare,
vedo gli esseri vivi vestiti che s'incrociano,
vedo i cani che anche loro esistono,
e tutto questo mi pesa come una condanna all'esilio,
e tutto questo è straniero, come ogni cosa.
Ho vissuto, studiato, amato, e persino creduto,
e oggi non c'è mendicante che io non invidi solo perchè non è me.
Di ciascuno guardo i cenci e le piaghe e la menzogna,
e penso: magari non ho mai vissuto, nè studiato, nè amato, nè creduto
(perchè si può creare la realtà di tutto questo senza fare nulla di tutto questo);
magari sei solo esistito, come una lucertola cui tagliano la coda
e che è irrequietamente coda al di qua della lucertola.
Ho fatto di me ciò che non ho saputo,
e ciò che avrei potuto fare di me non l'ho fatto.
Il domino che ho indossato era sbagliato.
Mi hanno riconosciuto subito per quello che non ero e non ho smentito, e mi sono perso.
Quando ho voluto togliermi la maschera,
era incollata alla faccia.
Quando l'ho tolta e mi sono guardato allo specchio,
ero già invecchiato.
Ero ubriaco, non sapevo più indossare il domino che non mi ero tolto.
Ho gettato la maschera e dormito nel guardaroba
come un cane tollerato dall'amministrazione
perchè inoffensivo
e scrivo questa storia per dimostrare di essere sublime.
Essenza musicale dei miei versi inutili,
magari potessi incontrarmi come una cosa fatta da me,
e non stessi sempre di fronte alla Tabaccheria qui di fronte,
calpestando la coscienza di esistere,
come un tappeto in cui un ubriaco inciampa
o uno stoino rubato dagli zingari che non valeva niente.
Ma il padrone della Tabaccheria s'è affacciato sulla porta e vi è rimasto.
Lo guardo con il fastidio della testa piegata male
e con il disagio dell'anima che sta intuendo.
Lui morirà ed io morirò.
Lui lascerà l'insegna, io lascerò dei versi.
A un certo momento morirà anche l'insegna, e anche i versi.
Dopo un po' morirà la strada dove fu stata l'insegna,
E la lingua in cui furono scritti i versi.
Morirà poi il pianeta che gira in cui tutto ciò accadde.
In altri satelliti di altri sistemi qualcosa di simile alla gente
continuerà a fare cose simili a versi vivendo sotto cose simili a insegne,
sempre una cosa di fronte all'altra,
sempre una cosa inutile quanto l'altra,
sempre l'impossibile, stupido come il reale,
sempre il mistero del profondo certo come il sonno del mistero della superficie,
sempre questo o sempre qualche altra cosa o nè una cosa nè l'altra.
Ma un uomo è entrato nella Tabaccheria (per comprare tabacco?),
e la realtà plausibile improvvisamente mi crolla addosso.
Mi rialzo energico, convinto, umano,
con l'intenzione di scrivere questi versi per dire il contrario.
Accendo una sigaretta mentre penso di scriverli
e assaporo nella sigaretta la liberazione da ogni pensiero.
Seguo il fumo come se avesse una propria rotta,
e mi godo, in un momento sensitivo e competente
la liberazione da tutte le speculazioni
e la consapevolezza che la metafisica è una conseguenza dell'essere indisposti.
Poi mi allungo sulla sedia
e continuo a fumare.
Finche il Destino me lo concederà, continuerò a fumare.
(Se sposassi la figlia della mia lavandaia
magari sarei felice.)
Considerato questo, mi alzo dalla sedia.
Vado alla finestra.
L'uomo è uscito dalla Tabaccheria (infilando il resto nella tasca dei pantaloni?).
Ah, lo conosco: è Esteves senza metafisica.
(Il padrone della Tabaccheria s'è affacciato all'entrata.)
Come per un istinto divino Esteves s'è voltato e mi ha visto.
Mi ha salutato con un cenno, gli ho gridato Arrivederci Esteves!, e l'universo
mi si è ricostruito senza ideale ne speranza, e il padrone della Tabaccheria ha sorriso.
* Non so bene perchè..ma in queste parole c'è qualcosa che da un lato mi affascina profondamente e dall'altro mi irrita enormemente...C'è qualcosa che condivido e qualcosa che non concepisco...Una sorta di amore e odio, ammirazione e disprezzo...Me la rileggerò un'altra settantina di volte e forse troverò una risposta..O forse no.. *
Publicado por Geri as 22:56 0 comentario(s)
Esaurimento..
Publicado por Geri as 18:19 2 comentario(s)
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How to Drive: Yes and No
Dimostrazione del fatto che a guidare in modo civile ci si rimette sempre!!
E dello stesso autore di questo video, Bruno Bozzetto, non si può non vedere questo...Una piccola, ironica, critica sulle differenze tra i nostri comportamenti e quelli nel resto d'Europa!
Publicado por Geri as 11:44 0 comentario(s)
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giovedì 19 ottobre 2006
Macchecariiine!!
Eheh, carine le nuove pubblicità della Nike in pieno stile anni '50...L'avevo viste con Vale quando eravamo andate (in pellegrinaggio) da Bershka e adesso le ho ritrovate nel vasto mondo di internet...I poster sono sette, creati dai tipi di questo studio...Si va dalla Coppa Cannavaro, agli Armadi Materazzi testati a prova di testata, alle Pere Iaquinta, i Motocicli Zaccardo e gli Strumenti di Precisione Pirlo...Una trovata carina, mi tocca ammetterlo, nonostante la mia detestazione per tutto ciò che porti l'odiosa svirgolata della Nike..
Intanto, parentesina...La Roma ieri ha vinto con i "caaarissimi" greci...
Purtroppo solo 1-0...
[E un in bocca al lupo allo Sporting Braga per stasera..!]
Publicado por Geri as 17:26 0 comentario(s)
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mercoledì 18 ottobre 2006
L'Allegro Biologo.. ;)
Oggi primo laboratorio di chimica col mio nuovo camicino lindo lindo...Naturalmente ho dato il meglio della mia imbranataggine e mi sono trasformata nell'allegro biologo, figura temuta in qualsiasi laboratorio ordinato che si rispetti....Avvolta nel mio simpatico camice sono impazzita tra NaOH, HCl, becher, beute, burette, e altri arnesi di vetro che nelle mie mani sono in continuo rischio rottura...e ho fatto impazzire quel santo dell'assistente a cui ho fatto un'innumerevole serie di domande su cosa diavolo dovessi fare...mancava solo che gli chiedessi se usciva stasera...(ma non era così carino..;P)..a un certo punto non sapevo più cosa c'era nel mio becher..acido? base? acqua?..e alla fine ho dovuto rilavare 2000 volte le stesse cose perchè non ricordavo più cosa era pulito e cosa no...ho schizzato ogni cosa intorno a me di acqua distillata...ma, via, era solo acqua...mi sa che la prossima volta dovrò fare le cose con più calma...o il mio sogno di lavorare in laboratorio svanirà come il viola della fenolftaleina al punto di equivalenza della titolazione...(è chiaro..) :P
Publicado por Geri as 19:41 0 comentario(s)
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martedì 17 ottobre 2006
domenica 15 ottobre 2006
Chinese Backstreet Boys
Questa è da aggiungere alle cose più divertenti che mi sia mai capitato di vedere!! E pensare che anni fà, in terza media, io ero praticamente la prima fan dei BSB!!! La mia reputazione è rovinata..
Publicado por Geri as 17:35 0 comentario(s)
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venerdì 13 ottobre 2006
nel lontano maggio 2005...
Publicado por Geri as 23:25 0 comentario(s)
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